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Strategie di domini e URL per siti plurilingua & internazionali

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Un problema che i motori di ricerca devono affrontare, quando eseguono l’indicizzazione e la classificazione dei contenuti di un sito web, è quello di identificare il mercato geografico e linguistico al quale si rivolge una determinata pagina web. Il World Wide Web è, infatti, mondiale e la questione è particolarmente complessa, soprattutto per i siti Web in lingua che hanno un’ampia portata geografica come l’inglese e lo spagnolo.

Fortunatamente per i proprietari dei siti, ci sono indizi che i motori di ricerca possono utilizzare per abbinare i contenuti dei siti web con l’ubicazione dell’utente che fa la ricerca.

Con la conoscenza di questi indizi e del comportamento degli utenti, i gestori di un sito web possono decidere una una strategia sui domini e sugli che meglio si adatti alle loro esigenze.

Ho parlato delle strategie dei domini e degli URL alla conferenza SMX West 2010 Search Marketing Expo. A beneficio di coloro che non hanno potuto parteciparvi, seguono qui le diapositive e una trascrizione approssimativa della mia presentazione. Consiglio vivamente comunque di partecipare di persona a una conferenza come la SMX, a partire dai suggerimenti sul e dalle opportunità di fare conoscenza (per non parlare del buon cibo!), non ve ne pentirete.

L’ubicazione è relativa

Mark Twain ha spesso citato Benjamin Franklin nel dire che ci sono solo due certezze nella vita: la morte e le tasse. Le slides 2-4 delineano qualche probabilità, vale a dire che il pubblico della SMX può essere situato in un punto sulla mappa: la maggior parte del pubblico proviene dai dintorni e probabilmente cerca clienti nel mercato statunitense.

Piuttosto semplice, finché si guarda il problema dal punto di vista di un motore di ricerca (slide 5). Il sito web di un’azienda è potenzialmente in concorrenza con siti simili, dal Canada al Regno Unito, dal Sudafrica alla Nuova Zelanda. Anche i siti destinati a un pubblico nazionale dovrebbero tener conto di suddette questioni fondamentali per evitare spiacevoli sorprese.

Le cinque opzioni per l’organizzazione del contenuto web

Ci sono cinque modi per organizzare i contenuti di un sito web, in base alle due dimensioni del problema di un mercato, vale a dire la geografia e/o la lingua, utilizzando i domini e gli URL.

1. Domini di primo livello (suffissi dei domini)

Il primo modo (e il mio preferito) di organizzare i contenuti web è quello di mettere ogni sito su un dominio separato. I domini sono di due tipi. In aggiunta ai domini generici di primo livello (gTLD), ad esempio .com, .net, .org, .biz, ci sono oltre 250 domini nazionali di primo livello (ccTLD) da scegliere. In realtà alcuni si riferiscono ad una regione piuttosto che ad una nazione (.cat – Catalogna, .eu – Europa) e alcuni sono spesso utilizzati come domini generici (.tv), nonostante la loro denominazione ufficiale. Un motivo comune per l’uso di domini multipli per la stessa lingua è quello di fornire contenuti su misura per il pubblico locale, ad esempio, i prodotti con prezzi in $ per gli Stati Uniti e £ per il Regno Unito. I contenuti possono essere sostanzialmente gli stessi, ma devono essere aggiustati a seconda dei casi, ad esempio, un carrello della spesa, cart negli Stati Uniti, diventa trolley in Inghilterra.

www.sitomio.com Domini di primo livello generici (Generic Top Level Domains, gTLD)
www.sitomio.ca
www.sitomio.mx
www.sitomio.it

Domini di primo livello nazionali (Country code Top Level Domains, ccTLD)

2. Sottodomini (prefissi dei domini)

Un’alternativa alla registrazione di domini per ogni geografia di interesse sta nell’ impiegare sottodomini del dominio primario per creare siti individuali. Generalmente si utilizza un dominio generico di primo livello per questo scopo.

Non ci sono convenzioni per la denominazione o per i requisiti formali, tuttavia i siti utilizzano generalmente abbreviazioni ISO di due o tre lettere per le lingue e le nazioni. Ogni sottodominio condividerà lo stesso dominio primario, ma dai motori di ricerca verrà considerato come un sito unico, con una propria identità,.

en.sitomio.com
it.sitomio.com
uk.sitomio.com
es.sitomio.com
it.sitomio.com

3. Directories (cartelle)

Le directories sul server web possono essere utilizzate per organizzare i contenuti web per una geografia o un gruppo linguistico. A differenza delle due precedenti opzioni, ogni cartella è parte dello stesso sito – la soluzione directory crea un sito web con identità multiple.

www.sitomio.com/en
www.sitomio.com/uk
www.sitomio.com/es
www.sitomio.com/it

4. Parametri URL

I parametri URL sono un’altra opzione per la consegna di una pagina con contenuti personalizzati per una geografia e/o per impostare la lingua della pagina. Google fa ampio uso di domini di primo livello, ma in molti casi supporta anche l’utilizzo di parametri URL, ad esempio hl=, per cambiare la lingua di una pagina:

consente agli utenti di cambiare il paese e la lingua attraverso un menù. La scelta del menù aggiunge temporaneamente il parametro setmkt= al’URL Bing, ad esempio,

http://www.bing.com/?setmkt=de-CH

dove de sta per lingua tedesca e CH per Svizzera. Non si consiglia l’impiego dei parametri URL se un sito è alla ricerca di traffico proveniente dai motori di ricerca siccome gli URL complessi non sono gradevoli né per gli utenti né per i motori di ricerca.

5. Casuale

L’ultima opzione per organizzare i contenuti di siti web destinati a un’area geografica o a un gruppo linguistico è a caso. In genere il contenuto viene distribuito su un dominio in modo disordinato. Nei casi più eclatanti, più lingue appaiono in una singola pagina. Questa non è una buona strategia.

I Segnali per i Motori di Ricerca – Considerazioni per determinare la strategia di domini e degli URL

I Motori di ricerca indovinano il mercato di rifermento “inteso”

I motori di ricerca possono associare un sito ad un mercato geografico in base al paese del dominio ccTLD oppure l’IP del server nel caso dei domini generici gTLD. L’ingegnere Google John Mueller ha nel foro Google Webmaster,

“Sì, noi cerchiamo di trovare il contesto da questi due fattori (TLD & IP del server) …, però, se il tuo sito ha un dominio di primo livello geografico/ccTLD (come .co.nz) allora non utilizziamo l’ubicazione del server… Fare questo risulterebbe un po’ confuso, non possiamo trovare una “media” tra Nuova Zelanda e Stati Uniti … In ogni caso, se si utilizza un ccTLD come .co.nz non ci si deve preoccupare di dove si ospita il tuo sito web, il ccTLD rappresenta generalmente un segnale molto più forte di quanto la posizione del server potrebbe mai essere.”

Nella sua presentazione alla SMX West 2010, l’ingegnere di Google Maile Ohye ha dichiarato che in rari casi Google può prendere in considerazione le informazioni relative all’indirizzo trovate sul sito stesso.

L’impostazione della regione in Google Webmaster Tools

Nel caso in cui un sito utilizzi un dominio generico di primo livello (gTLD), Google offre la possibilità di assegnare il sito ad un mercato geografico utilizzando gli strumenti webmaster di Google. Si può impostare questo abbinamento anche per sottodomini e cartelle, a condizione che ciascuno sia impostato come un “sito” separato negli Strumenti Google per i Webmaster. Dato che questa opzione è specifica di Google, l’impostazione non risolverà i vostri problemi per Bing o uno qualsiasi dei motori di ricerca internazionali (ad esempio Baidu, Naver, Yandex, Rambler.

Il riconoscimento della lingua

Siccome possono essere utilizzate più lingue all’interno di una geografia di interesse, ad esempio Canada, Belgio o Svizzera, i motori di ricerca analizzeranno ciascuna pagina di contenuto in un sito per determinare la lingua principale.

Gli header HTTP (Content-Language) e gli attributi dei tag html (lang) esistono per specificare la lingua di un documento web, ma il loro utilizzo non è molto diffuso. I motori di ricerca devono appoggiarsi agli strumenti linguistici, come ad esempio l’analisi n-gramma, per capire il linguaggio umano dei contenuti web.

I Link in ingresso (Backlink)

I professionisti SEO sanno che i link in entrata sono uno dei segnali più forti a disposizione dei motori di ricerca nel determinare i risultati che appaiono dopo una ricerca. Eppure non tutti i link sono uguali – i link hanno più attributi e questi attributi devono essere presi in considerazione.

Di sicuro i motori di ricerca prenderanno in considerazione la lingua e l’ubicazione geografica delle pagine che si linkano alla pagina di un sito quando decidono il probabile mercato di destinazione della pagina.

Gli URL e il comportamento degli utenti

Studi diversi hanno dimostrato che quando gli utenti fanno la scansione dei risultati di un motore di ricerca, gli utenti prendono in considerazione non solo il titolo e il sommario dei risultati di ricerca, ma considerano anche l’URL.

Non ho mai visto uno studio che esamini l’impatto dell’utilizzo di domini nazionali, ma penso che sia altamente probabile che gli utenti preferiscano un dominio del loro paese. L’unica eccezione potrebbe essere rappresentata da quelle aree in cui frode e corruzione sono all’ordine del giorno. Il comportamento degli utenti deve rappresentare una considerazione importante quando si sceglie una strategia per l’utilizzo degli URL appropriati.

Considerazioni specifiche per le tre opzioni consigliate

Nella sezione seguente sono elencati alcuni dei vantaggi e degli svantaggi per le tre opzioni dei domini/URL consigliati. Seppur non esaustiva, può aiutarvi nel definire la strategia migliore per la vostra azienda.

Domini nazionali di primo livello (www.sitomio.it)

Vantaggi:

  • È facile personalizzare ogni sito locale per le differenze di contenuto, ad esempio, la valuta, la disponibilità dei prodotti, i termini e le condizioni legali;
  • Inviano un segnale forte ai motori di ricerca ed agli utenti per quanto riguarda il nostro mercato di riferimento;
  • Siccome ogni dominio è un sito separato, essi sono facili da monitorare a parte negli strumenti webmaster Bing & Google e nei vari applicativi delle Web Analytics.

Problemi aperti:

  • Se più lingue sono utilizzate in un paese, abbiamo ancora il problema di gestire con sottodomini o cartelle, ad esempio, per il Canada (francese, inglese), la Svizzera (francese, tedesco, italiano), ecc.

Svantaggi:

  • Se una lingua è parlata in più paesi, i link in entrata vengono diluiti in quanto essi saranno divisi su più domini. Ciò detto, questi backlink possono essere più rilevanti, visto che probabilmente i link “locali” (nazionali) punteranno ai domini “locali”. Sembra che molti si preoccupino di una penale per il “contenuto duplicato” che potrebbe verificarsi in questo scenario in cui il contenuto sostanzialmente analogo viene distribuito su più domini. I motori di ricerca sanno che le imprese multinazionali devono adattare il loro contenuto ai mercati locali, quindi questo non è un vero problema;
  • Domini specifici di paesi spesso presentano ostacoli per la registrazione. Il dominio può essere già stato preso o si può richiedere una presenza fisica o altri requisiti.

Sottodomini per ciascun mercato (it.sitomio.com)

Vantaggi:

  • Nessun ostacolo per la registrazione;
  • Ogni sottodominio può essere ospitato nel mercato locale di destinazione, che invierà un segnale forte di geolocalizzazione (ma quanti sono i dipartimenti IT disponibili a sostenere questo livello di complessità?);
  • Ogni sottodominio è un sito a sé stante, quindi ciascuno di essi è facile da monitorare a parte negli strumenti webmaster offerti da Bing e Google e nei vari applicativi delle Web Analytics.

Problemi aperti:

  • Le esigenze del mercato, ad esempio, la valuta, la disponibilità dei prodotti, ecc possono richiedere più sottodomini per alcune lingue.

Svantaggi:

  • Abbiamo ancora la diluizione dei link in entrata (ma sono link più pertinenti);
  • Sottodomini (prefissi di dominio) forniscono un segnale URL debole per gli utenti che effettuano una scansione dei risultati di ricerca rispetto ai domini di primo livello (suffissi di dominio).

Directories per ciascun mercato (www.sitomio.com/it)

Vantaggi:

  • Nessun vincolo di registrazione;
  • Aggregazione di link: tutti i backlink vanno allo stesso dominio (ma provengono da fonti discordanti in termini di lingua, geografia).

Problemi aperti:

  • Possiamo avere ancora bisogno di più directories per alcune lingue.

Svantaggi:

  • La targeting geolocation è ambigua. Il targeting può essere specificato negli Strumenti per i Webmaster di Google per i domini generici di primo livello, se si imposta ogni cartella come sito autenticato. Poiché si tratta di una soluzione solo per Google, questo approccio non rappresenta un’alternativa per l’utilizzo di domini di primo livello e/o le strategie di sottodomini di cui sopra;
  • Più lingue si mescolano nello stesso sito, potenzialmente inviando un messaggio ambiguo ai motori di ricerca;
  • Le Directories rappresenteranno quasi certamente un debole segnale URL per gli utenti che effettuano la scansione dei risultati di una ricerca;
  • Può essere difficile tenere traccia delle cartelle in siti separati negli strumenti delle Web Analytics e dei Bing Webmaster Tools.

La definizione di una strategia domini / URL appropriata

Spero che le opzioni di cui i gestori dei siti possono avvalersi siano ora più chiare! Naturalmente sono a disposizione per aiutarvi nella definizione della strategia migliore per il vostro business. A volte solo la presenza di una persona esterna al tavolo delle discussioni con l’IT può rivelarsi di grande aiuto. In alternativa, si potrebbe trovare un corso SEO giusto per voi. Non esitate a contattarmi oggi stesso per ulteriori informazioni.


Scaricate l’intera presentazione sulla scelta dei domini internazionali.

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Sono aperte le iscrizioni per il prossimo corso Seo del 16 e 17 gennaio e per il del 12 e 13 gennaio. Cosa aspettate?

Originariamente pubblicato 12 Mar 2010

  • Sean Carlos aiuta le aziende nell'ottimizzare i loro risultati di business online. La sua carriera spazia dalla gestione di campagne di telemarketing e direct mailing presso un'organizzazione con più di 10.000 soci ad una significativa esperienza a livello mondiale maturata presso la Hewlett-Packard. Nei primi anni 90 Sean ha sviluppato un applicativo enterprise search, comprensivo di tutte le fasi, dall'indicizzazione alla ricerca dei testi, per il Los Angeles County Museum of Art. Dal 2000 al 2004 Sean è stato IT Manager del sito immobiliare CasaClick.it, parte del gruppo Pirelli. Sean è un docente ufficiale della Web Analytics Association. Collabora inoltre con l'Università Bocconi. Nato a Providence, RI, USA, Sean Carlos si è laureato in Fisica. Parla inglese, italiano e tedesco.


5 risposte finora ↓

  • Simone

    Ottimo post Sean !
    Hai fatto chiarezza sui svantaggi e vantaggi in ogni scelta.
    Ti chiedo una cosa sulla strategia dei sottodomini:
    Che tu sappia ,se dovessi aprire un sottodominio di un sito principale,sappiamo che negli ultimi anni Google li considera siti a se stanti, ma la qualità o meglio il trustrank passerebbe in automatico dal sito principale al sottodominio o sono come i links che vengono “diluiti”?
    Ciao

  • sean

    Grazie per il commento, Simone.

    Quando si parla di TrustRank c’è un po’ di su cosa si intende. Credo che qui si parli di tutti gli attributi di fiducia che rendono un dominio autorevole. Ad esempio, quanto è “stagionato” ossia a quando risale la registrazione? Ci sono stati cambiamenti dell’intestatario? Quanto è linkato il dominio principale? Storicamente con Google, i sottodomini hanno ereditato autorevolezza dal dominio principale, un’”accorgimento” sfruttato da alcuni giornali negli Stati Uniti per creare alcuni siti solo per AdSense (MFA).

    Come per tutte le cose in Google, questo potrebbe cambiare domani.

  • simone

    Grazie Sean.
    Quindi mi confermi che il sottodominio può acquisire l’autorevolezza del dominio principale, cosa che avevo dedotto qualche mese fa con dei test.
    A livello SEO è ancora una tecnica che puo’ dare i suoi frutti…sempre se usata con parsimonia, perchè vedo ultimamente che questa autorevolezza (del dominio di terzo livello), un pò l’ha persa .
    Serps che controllo per via di clienti, ho notato che sono spariti dei siti creati ad hoc ,sul terzo livello, tutti erano posizionati bene con tecniche white,può anche darsi che Google stia valutando delle modifiche su questo ,e che a breve saranno in atto.
    Tu che ne pensi?
    Grazie per la condivisione

  • Giovanna

    Ciao Sean
    articolo molto interessante.
    Vorrei un consiglio

    Devo registrare un dominio per un sito in lingua spagnola, che però non si rivolge solo agli spagnoli ma a tutti gli utenti di lingua spagnola,
    e un dominio per un sito in lingua francese che è rivolto ai francesi e a tutti gli utenti di lingua francese.

    avevo pensato di registrare un dominio nazionale di primo livello, ma come sarà accolto un dominio .es in Argentina? o un dominio .fr (sempre ammesso che lo possa registrare) in Marocco?

    hai qualche consiglio da darmi?
    grazie.

  • Diego Vassallo

    Eccellente Post! Proprio quello che mi serviva :)

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