Quando, a luglio scorso, Yahoo ha annunciato la sua uscita effettiva dal business dei motori di ricerca, i punti principali sembravano chiari:
- Microsoft fornirà lo sviluppo tecnologico e la gestione dei risultati per il motore di ricerca
- Microsoft fornirà la piattaforma che gestirà i piccoli annunci per la ricerca e la rete dei contenuti
- Microsoft gestirà il rapporto commerciale con gli inserzionisti tranne i grandi clienti
- Yahoo fornirà l’interfaccia utente sovrapposta ai dati provenienti da Bing (Microsoft) per gli utenti Yahoo!.
Se l’accordo Yahoo-Bing dovesse ricevere le necessarie approvazioni anti-trust, esso potrebbe avere un impatto più ampio sul web marketing (credo sia doveroso notare che tale accordo rappresenta un male in quanto esso ridurrà la concorrenza in questo mercato strategico). Consideriamo l’incertezza che circonda solo due degli strumenti del web marketing attualmente forniti da Yahoo:
- , una fonte di dati per l’analisi competitiva dei link
- (ex IndexTools)
Yahoo Site Explorer ed i dati sui Back-link
Yahoo Site Explorer rappresenta probabilmente la prima fermata per molti SEOisti quando costoro raccolgono informazioni sui link verso un sito web. Purtroppo, Bing (di Microsoft) attualmente non fornisce dati per siti non gestiti da noi stessi. MSN Search aveva una sintassi link: e linkdomain: per la ricerca avanzata, ma essi sono stati rimossi e sembra improbabile che il loro ripristino possa avvenire in tempi brevi, a meno che le autorità anti-trust non lo pretendano come premessa per l’approvazione anti-trust (uno scenario un po’ inverosimile – è dubbioso che ci sia un lobbying in corso per le funzionalità di Site Explorer). Fortunatamente esistono fonti alternative per i dati sui link, anche se esse non sono gratuite e, probabilmente, non ancora così complete, nonostante sembri che MajesticSEO stia facendo i passi giusti in questa direzione.
Scosso il mondo delle Web Analytics e il futuro delle Yahoo Web Analytics
Il nel novembre 2005 da parte di Google prevedeva un consolidamento delle altre soluzioni commerciali delle Web Analytics. Infatti, Microsoft ha acquistato DeepMetrix Corp, Coremetrics ha comprato le IBM SurfAid Analytics, Lyris ha preso ClickTracks e Omniture si è mossa per acquistare Visual Sciences e HBX / Hitbox. Yahoo ha acquistato IndexTools e ora Omniture stessa sta per per essere acquisita da Adobe.
Non tutte queste acquisizioni sono state un successo per gli utenti. ClickTracks non è più disponibile come prodotto indipendente adatto per le piccole imprese. Dopo la revisione ed il rilascio di DeepMetrix LiveStats come Microsoft adCenter Analytics, Microsoft ha gettato la spugna.
La mossa di Microsoft non è stata proprio una sorpresa. Anche con gli aggiornamenti, le adCenter Analytics apparivano piuttosto datate e pesanti rispetto alle Google Analytics ed alle Yahoo Web Analytics. Microsoft soffre anche della ben documentata sindrome da deficit di attenzione per l’Internet. Ricordate i 5 lunghi anni passati tra IE 6 e IE 7? Lo stesso Steve Ballmer di Microsoft ha ammesso che Microsoft ha tardato a riconoscere l’importanza del settore dei motori di ricerca e ha comunque chiuso la sua Ricerca Libri. In qualche modo si arriva all’idea che il sostegno di Microsoft per il Web sia piuttosto tiepido.
Lo scenario “terra di nessuno”
Con l’accordo Microsoft-Bing, Yahoo si libererà di tecnologie costose e delle infrastrutture connesse: non solo la tecnologia del motore di ricerca, ma la piattaforma di annunci contestuali e pure la ricerca. La logica suggerirebbe che Yahoo voglia uscire dal business delle Web Analytics – ci sono molti costi nello sviluppo dell’applicazione e della gestione dei server delle Analytics. Eppure la recente uscita dal business delle Web Analytics da parte di Microsoft induce a mettere in discussione il desiderio di Microsoft di farsi carico delle Yahoo Web Analytics. Gli utenti delle Yahoo Web Analytics si trovano ad affrontare lo scenario “terra di nessuno”, a meno che un cavaliere bianco non appaia all’orizzonte (nessuno si è fatto vivo nel caso Microsoft adCenter Analytics).
Dove sono i miei dati (e che cosa posso fare con essi)
Nel caso che le Yahoo Web Analytics dovessero essere disattivate, sarà interessante vedere quali tipi di opzioni di migrazione saranno forniti. Per anni i venditori hanno promosso la raccolta dei dati attraverso JavaScript inserito nelle pagine web invece dell’analisi dei log, adducendo la spiegazione che le tag consentono una precisione maggiore. Nei fatti, il codice per il tracciamento nelle pagine evidenzia sue proprie problematiche; la motivazione principale dei fornitori è data dal flusso continuo delle entrate garantite dal modello hosting. Questo punto diventa più chiaro per gli utenti quando costoro si chiedono perché la raccolta dei dati sia incompleta (pagine non taggate, download diretto PDF, ecc) e quando si tenta di migrare verso una soluzione diversa. A differenza delle soluzioni che si appoggiano ai file di log, le soluzioni Web Analytics basate su JavaScript non condividono un modello comune di dati. Quindi ogni migrazione da un prodotto a un altro non è banale. Yahoo dovrebbe fornire una modalità per esportare i dati raccolti. Il fornitore del nuovo strumento dovrebbe convertire questi nel suo formato ed elaborare i dati storici – una cosa che accadrebbe solo se ci fossero un sacco di soldi in palio. Come appunto per i saggi, alcune soluzioni hosted, come le Google Analytics, consentono di sul server nello stesso momento in cui essi vengono inviati al sistema che ospita le Web Analytics. Rimane il problema “bit-rot” – i dati devono essere convertiti in un formato nuovo prima di poter essere utilizzati da altre applicazioni delle Web Analytics.
Perché Microsoft dovrebbe volere le Yahoo Web Analytics
Microsoft potrebbe imparare dalla cultura Google guidata dai dati. Grazie alla fornitura gratuita a tutti delle Web Analytics, Google raccoglie dati preziosi sull’utilizzo di siti web a livello mondiale – quanto è “appiccicoso” un sito particolare (numero di pagine visualizzate, il tempo trascorso sul sito), chi invia traffico al sito, come è diviso il mercato dei motori di ricerca in un paese particolare, quanto alto è il grado di soddisfazione degli utenti nei confronti dei loro risultati di ricerca in Bing, Yahoo, Naver ecc. Questo confronto del mette in evidenza la potenza della capacità di Google nel raccogliere i dati web.
Certo, Google ottiene dati provenienti anche da altre fonti come dalla sua barra degli strumenti con il PageRank attivato (la barra degli strumenti chiama la casa Google solo se vengono esplicitamente abilitate le funzionalità avanzate come la visualizzazione del PageRank – questa è probabilmente la ragione principale per la quale Google mantiene la fiction del PageRank).
Se vuoi competere seriamente con Google, sono necessari la raccolta – e utilizzo – di grandi quantità di dati web. Microsoft, sei serio questa volta?
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2 risposte finora ↓
1 Marco Cilia // 13 Nov 2009 alle 10.52.38
qualche giorno dopo l’annuncio avevo tratto quasi le medesime conclusioni (se posso permettermi: http://www.goanalytics.info/un-serio-concorrente-free-per-ga/ ).
La mia impressione è che Microsoft avrebbe SI la necessità di acquisire quei dati di traffico, ma che avrebbe qualche difficoltà ad analizzarli e utilizzarli fattivamente per migliorare il search. Il punto è che – comunque – è necessaria una base di installazioni piuttosto ampia (centinaia di migliaia) e il terreno perso è grande, al momento. Esattamente quale appeal dovrebbe avere il prodotto di Yahoo-MS per convincere gli utenti a migrare? dovrebbe essere qualcosa di esplosivo!
2 sean // 13 Nov 2009 alle 11.49.11
Marco, posso solo essere d’accordo con te ed ora ho un blog in più in Liferea.
Se Y!WA passa a Microsoft e se viene offerta gratuitamente a tutti non credo avranno un problema nel attirare utenti nuovi. Yahoo Web Analytics è uno strumento molto buono e potrebbe essere una buona scelta per tutti i siti nuovi che nascono ogni giorno. Poi ci sono sempre quelli che rimangono un po’ .
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