Facendo una ricerca di verifica nel solito motore di ricerca, compaiono informazioni del tuo sito, ma su un sito di terzi. Cosa fare?
La risposta giusta e le azioni da intraprendere dipendono molto dal caso specifico.
Il sito che rileva e ripropone il tuo contenuto lo fa in un modo da aggiungere valore ai navigatori di Internet, e a te? O lo fa in un modo parassitico?
, con i suoi crawler, è probabilmente lo “scraper” (rilevatore di contenuti) più prolifico sul web – ma il modo in cui ripropone i contenuti di altri (un titolo, un sommario, l’url del contenuto originario, e un’anteprima nel caso di contenuti multimediali) rientra per quasi tutti nell’ambito di un utilizzo corretto, il cosiddetto “fair use“, e aggiunge valore sia ai navigatori internet sia ai siti originari.
Invece, ci sono siti che si avvalgono dei contenuti di altri senza rispettare il diritto d’autore e senza aggiungere valore all’ecosistema web.
Nel caso che il proprietario di contenuti web non voglia che i contenuti appaiano su un altro sito, ci sono due tipi di attività complementari da intradeprendere.
Tecniche
La prima mossa, che è doverosa, è quella tecnica. Le ragioni sono due:
- E’ molto più facile apportare modifiche al proprio sito che modificare il comportamento della gente (mediante lettere di diffida e cause legali);
- Un caso legale probabilmente controllerà se il proprietario dei contenuti sia ricorso a pratiche consuete per proteggere i suoi contenuti, cioè opt-out dell’indicizzazione da terzi o alcuni terzi, utilizzando il protocollo robots.txt, anche se questo rimane un punto aperto (rif: )
Si consiglia caldamente che ogni sito abbia un file robots.txt nella cartella principale del sito.
Per i crawler che non prendono atto di robots.txt (i “manigoldi” per intenderci), ci sono modalità per vietare traffico verso un sito in base al nome del crawler (cioè useragent) e/o indirizzo IP di provenienza.
Avviso a colui che preleva contenuto
Qui si tratta di una prima comunicazione di telefonata e/o e-mail, seguita da una lettera raccomandata. Se la via amichevole non porta ai risultati attesi e non risulta possibile una soluzione tecnica, rimane l’opzione di rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto d’autore e temi Internet.
Per maggior informazioni su questo tema, consulta il nostro articolo “5 modi per evitare che Google ed altri motori di ricerca indicizzino il vostro sito“.
Post correlate:
- 6 metodi per controllare quali delle vostre pagine appaiono nei motori di ricerca e in che modo lo fanno
- Non entrare: Un aspetto dell’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca spesso trascurato
- Offerte di AdWords per il marchio di un concorrente: ne vale la pena?
- X-Robots-Tag: Ora ci sono 6 modi per tenere i contenuti dei siti web fuori dai motori di ricerca
- Le pagine viste importano poco nella monetizzazione di un sito web
0 risposte finora ↓
Non ci sono ancora commenti. Rompi il ghiaccio compilando il modulo qui sotto..
Lascia un commento
Avviso: commenti sono benvenuti nella misura in cui essi aggiungono qualcosa al discorso. Commenti senza nome e cognome e/o con toni negativi senza giustificazione razionale di una propria posizione e/o per terzi fini, corrono il rischio di essere cancellati senza pietà ad imprescindibile discrezione dell'amministratore. Ebbene sì, la vita è dura.