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Riflessioni sul marketing online, SEO e Web Analytics compresi

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Migliora il tuo blog o sito web con Google Ricerca nel Sito. Misura i risultati nelle Google Analytics.

Scritto da parte di sean · 1 Commento

Sei stato bravo. Hai creato un sito web con contenuti interessanti. Una comunità di lettori fedeli continua a tornare a visitarti. Gli sforzi SEO danno risultati, con molto traffico proveniente da , Yahoo!, MSN ed alcuni dei motori di ricerca minori. È l’ora di sedersi con una bella birra o un calice di Monteregio di Massa Marittima … ma ti sei dimenticato di qualcosa? Della ricerca nel sito forse?

Per ricerca nel sito intendiamo la funzionalità che consente ai visitatori di cercare informazioni nel sito, utilizzando le loro parole chiave.

Non preoccuparti, ci sono buoni motivi per implementare la funzionalità di ricerca in un sito ed è un’operazione relativamente facile da fare.

Perché implementare la funzionalità di ricerca nel sito?

La navigazione tradizionale di un sito attraverso i menu di solito funziona bene per siti Internet istituzionali con un numero di pagine limitate (tradizionalmente I nostri prodotti, Contatti,Chi siamo, Lavora con noi …). In genere i siti web di qualità tendono a crescere nel corso del tempo con l’aggiunta continua di nuovi contenuti. I sono un ottimo esempio di questo fenomeno. I sistemi di navigazione basati sui menu lottano per stare al passo con la grande quantità di informazioni che si trovano oggi nei siti web di rilievo. I tentano di risolvere il problema con più punti di navigazione dei contenuti creati utilizzando categorie, tag di parole chiave assegnate ai post ed altre tassonomie. Eppure, la navigazione per categoria o etichetta non avviene necessariamente in modo intuitivo e dipende troppo da un processo manuale per assegnare le categorie e tag corrette.

Proprio come la directory ha ceduto il passo alla ricerca non strutturata in AltaVista e successivamente in Google, la ricerca nel sito è un mezzo più efficace per consentire agli utenti di trovare i tuoi contenuti utilizzando la loro terminologia.

La ricerca nel sito aiuta gli utenti a:

  • Esplorare ulteriormente il tuo sito, nel trovare documenti simili alla pagina attuale
  • Trovare quello che stanno davvero cercando nel caso che siano finiti alla pagina “sbagliata” da un altro sito web o motore di ricerca
  • Apprezzare il tocco di professionalità in più che il sito offre

La ricerca nel sito aiuta i proprietari del sito a:

  • Capire che cosa vogliono veramente i visitatori – ci dicono in modo esplicito con le parole chiave che utilizzano – sottolineando nuove opportunità potenziali da esplorare
  • Migliorare i contenuti del sito e la navigazione per soddisfare le esigenze espresse dai visitatori
  • Diminuire il tasso di abbandono del sito da parte dei visitatori che non trovano quello che stavano cercando.

I Risultati non sono più brutti e le soluzioni sono ancora gratuite

Ho il sospetto che il motivo per cui molti siti hanno ignorato la ricerca nel sito è che fino a poco tempo fa non c’erano molte opzioni buone disponibili per i siti con budget modesti. La maggior parte dei motori di ricerca hanno offerto una per la ricerca gratuita da collocare sul proprio sito. Ma questo approccio alla ricerca nel sito ha incontrato molti inconvenienti. Per cominciare, i risultati della ricerca di solito sono stati presentati sul sito del motore di ricerca – è inutile dirlo, non sono numerosi i siti che sono felici di dare ai propri visitatori l’opportunità di distrarsi presso qualche altro sito correndo il rischio che i visitatori non tornino. Peggio ancora, spesso i risultati non erano sufficientemente aggiornati a causa dei ritardi nella scansione e l’indicizzazione del sito da parte del motore di ricerca. Poi ci sono stati quelli annunci … intrusivi.

La soluzione Google Site Search (Cerca nel sito con Google)

Google, attraverso la sua , una variante del , ha risolto ciascuno di questi problemi. Google consente ad un sito di creare un motore di ricerca personale specifico al sito, integrando i risultati nel sito web. Un sito non dovrebbe avere più paura di perdere visitatori preziosi. La scansione e l’indicizzazione di Google quasi in tempo reale introdotte l’anno scorso1 stanno a significare che i risultati nel suo indice principale sono aggiornatissimi per molti siti – in particolare quelli come i che vengono frequentemente aggiornati. Se ciò non bastasse a convincerti, Google indicizza almeno 10.000 pagine di un sito appositamente per le esigenze del motore di ricerca personalizzato, anche se non ci sono garanzie che tutte queste pagine verranno inserite nell’indice principale della ricerca Google. E il fastidio degli annunci? Nessun problema. Scegli la modalità “overlay modale”, che utilizza Google AJAX API2, al fine di evitare la visualizzazione degli annunci AdWords: puoi provare questo esempio per visualizzare il codice AJAX in azione.




Purtroppo, AJAX è difficile da tracciare in Google Analytics – dovete aggiungere codice personalizzato per innescare un evento Google Analytics può tracciare. Invece con la soluzione IFRAME si può sfruttare la ricerca Google integrata nel proprio sito senza annunci pubblicitari a partire dalla modica cifra di $1003 (è gratuito per i non profit). Qualora si scelga l’opzione gratuita con annunci (previsto per i siti commerciali), Google è disposto a condividere i ricavi – ammorbidendo così la perdita di alcuni visitatori dal sito. Basta iscriversi al programma AdSense e associarlo al motore di ricerca personalizzato. In AdSense si dovrebbero prendere in considerazione eventuali concorrenti che non vuoi appaiano con i loro annunci (Impostazioni AdSense -> Filtro degli annunci della concorrenza -> AdSense per la ricerca). Ma c’è ancora di meglio. Se ospiti i risultati della ricerca sul tuo sito, tramite un IFRAME, come in questo esempio


l’integrazione con le Google Analytics ti consente di monitorare non solo il numero di visitatori che utilizzano la ricerca nel sito, ma anche quali parole chiave hanno utilizzato e dove sono passati (nota: l’opzione predefinita per ospitare il risultati su una pagina presso Google non è compatibile con il tracciamento nelle Google Analytics!). Forte, no? Vale la pena di notare che quello che ho illustrato in questo articolo rappresenta solo l’inizio di quello che puoi fare con il motore di ricerca Google integrato nel sito. Google offre un’ampia gamma di opzioni per l’ulteriore personalizzazione.

La Ricerca anemica compresa in WordPress

I blogger che si appoggiano alla piattaforma WordPress hanno probabilmente già notato che la funzione di ricerca compresa in WordPress non fa concorrenza agli algoritmi finemente sintonizzati di Google. Segui i consigli di Lorelle e sostituisci la ricerca WordPress. Si può semplicemente sostituire la maschera di ricerca esistente con la versione di sovrapposizione offerta dal overlay AJAX. In alternativa, si può impiegare la casella di ricerca di Google standard e visualizzare i risultati su di una pagina del blog dedicata, come nell’esempio IFRAME sopra.

  1. Creare una pagina (non un post) per ospitare i risultati della ricerca. Suggerisco che i commenti e ping vengano disattivati per questa pagina. Se i risultati di una ricerca comprenderanno gli annunci AdWords sul lato destro dei risultati (in alternativa si potrebbe far visualizzare gli annunci nella parte superiore ed inferiore dei risultati della ricerca – utile se l’obiettivo primario è quello di guadagnare ricavi da AdSense), assicurarsi che la larghezza della pagina disponibile per i risultati di ricerca Google sia sufficiente – potrebbe essere necessario creare un modello di pagina specifico che elimina una colonna per i risultati della ricerca. Per farlo, basta copiare un modello di pagina come un nuovo file. Apportare le modifiche necessarie ed associare questo modello alla pagina nuova che conterrà i risultati della ricerca. Sulla pagina nuova per i risultati della ricerca è necessario definire un titolo, tipo “Risultati della tua ricerca” ed incollare il codice JavaScript fornito da Google. Il codice con i risultati non prevede una maschere di ricerca, quindi conviene inserire anche la maschera di ricerca (sia sopra e sotto i risultati) consentendo così ai visitatori di perfezionare le loro ricerche senza dover utilizzare il pulsante Indietro del browser.
  2. Alcuni temi (theme) generano automaticamente una lista di tutte le pagine come elemento di navigazione (tipo: chi sono, archivi, mappa del sito). In questo caso, modificare il tema per escludere la pagina dei risultati di ricerca dalla navigazione.
  3. Appena creata la pagina, individuare il codice attuale per la ricerca nel tuo blog. Sostituirlo con la casella di ricerca fornito dal Google Custom Search Engine. L’esempio IFRAME sopra fa visualizzare questo approccio.

Aggiungi il monitoraggio della ricerca nel sito alle Google Analytics.

Nel novembre del 2007 Google ha annunciato un miglioramento alle Google Analytics per consentire il monitoraggio delle ricerche fatte in un sito web. Il tracciamento delle ricerche nel sito verrà visualizzato nel menu “Contenuto -> Ricerca su sito” – ma è necessario che la funzionalità venga prima abilitata per ciascun profilo nel suo account Google Analytics. Basta il monitoraggio della ricerca e specificare il parametro che indica le parole chiave – è “q” per le ricerche fatte con Google. Il gioco è fatto!

Tieni presente che Google Analytics è in grado di monitorare solo la ricerca se ospitato sul tuo sito. Se si sceglie la versione AJAX per ricerca nel sito, si dovrà effettuare programmazione personalizzata per innescare il monitoraggio di Google Analytics.

Le Web Analytics incontra Cerca Analytics

Dopo aver messo a punto la ricerca nel sito, ci vogliono anche idee sul modo migliore di interpretare ed agire sui dati provenienti dalla ricerca all’interno del proprio sito. Lou Rosenfeld (noto per il libro Architettura dell’informazione per il World Wide Web) e Rich Wiggins sono impegnati nello scrivere quello che sarà il libro definitivo sul site search e le search analytics. Nell’attesa del loro libro, puoi controllare il loro blog sull’analisi dei dati sulla ricerca nel sito e segui il ospitato da Yahoo!.

Soluzioni per l’Enterprise, alcune gratuite

Il motore di ricerca open source, htdig, può essere la soluzione per le organizzazioni in cerca di un controllo completo e trasparente della loro ricerca nel sito. Yahoo! offre una soluzione di ricerca intranet gratuita, IBM OmniFind Edizione Yahoo!. Questa vetrina per la tecnologia IBM può indicizzare fino a 500.000 documenti. Non è una sorpresa che gli altri grandi motori di ricerca siano anche presenti come fornitori di soluzioni di ricerca aziendali. Google offre il suo e Microsoft offre Fast Enterprise Search grazie ad un’acquisizione recente.

SEO e la ricerca nel Sito

SEO consiste in fattori correlati alle pagine di un sito, alla struttura del sito ed agli aspetti “fuori sito”. I fattori che dipendono dall’architettura del sito e dalle pagine avranno un impatto sulle prestazioni della ricerca nel sito. Un sito dove la SEO è stata trascurata, cioè con scarsa visibilità nei motori di ricerca, avrà prestazioni meno buone della ricerca nel sito.

Hai ancora domande sulla ricerca integrata in un sito web e come sfruttarlo appieno? Potresti incaricare un consulente SEO.


1 http://www.mattcutts.com//minty-fresh-indexing/
2 con AJAX
3 L’ dipende dal numero di pagine indicizzate e dal volume di ricerche eseguite.

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Sono aperte le iscrizioni per il prossimo corso Seo del 21 e 22 febbraio e per il del 17 e 18 marzo. Cosa aspettate?

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Originariamente pubblicato 15 Sep 2008

  • Sean Carlos aiuta le aziende nell'ottimizzare i loro risultati di business online. La sua carriera spazia dalla gestione di campagne di telemarketing e direct mailing presso un'organizzazione con più di 10.000 soci ad una significativa esperienza a livello mondiale maturata presso la Hewlett-Packard. Nei primi anni 90 Sean ha sviluppato un applicativo enterprise search, comprensivo di tutte le fasi, dall'indicizzazione alla ricerca dei testi, per il Los Angeles County Museum of Art. Dal 2000 al 2004 Sean è stato IT Manager del sito immobiliare CasaClick.it, parte del gruppo Pirelli. Sean è un docente ufficiale della Web Analytics Association. Collabora inoltre con l'Università Bocconi. Nato a Providence, RI, USA, Sean Carlos si è laureato in Fisica. Parla inglese, italiano e tedesco.

1 risposta finora ↓

  • 1 Daniele Stopponi // 15 Sep 2008 alle 14.03.48

    ottimo post! ma io, avendo il mio blog su Blogger, in alto a sinistra ho già il modulo per la ricerca. Cosa cambierebbe da ciò che proponi tu?

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